mercoledì 3 novembre 2010

domenica 10 ottobre 2010

Le leggi della termodinamica

tratto da "La civiltà dell'empatia" di Jeremy Rifkin



La prima legge della termodinamica stabilisce che l'energia non può essere creata né distrutta e che pertanto la quantità totale di energia nell'universo è costante. Se la quantità rimane costante, la sua forma però cambia continuamente, e sempre in una sola direzione, da disponibile a indisponibile. A stabilirlo è la seconda legge della termodinamica che indica come l'energia fluisca sempre in una direzione: dal caldo al freddo, dal concentrato al disperso, dall'ordine al disordine. Questa perdita di energia utilizzabile è detta “entropia” (termine coniato dal fisico tedesco Rudolf Clausius nel 1868) ne discende di conseguenza che l'entropia nell'universo è in continuo aumento.

I giacimenti di combustibili fossili hanno la loro origine dal processo di decomposizione della materia organica che a sua volta trae sostentamento dall'energia solare. Non ci si aspetta che l'energia del sole si esaurisca prima di qualche miliardo di anni, e quindi il sole continuerà ad irraggiare la Terra di nuova energia per tutto il tempo che riusciamo a immaginare, ma l'energia concentrata in forma materiale sul nostro pianeta, quali carbone, petrolio e gas naturale, è destinata a diminuire nel tempo. Se prendiamo ad esempio un pezzo di carbone e lo sottoponiamo a combustione, l'energia rimane ma si trasforma in biossido di zolfo (SO2), biossido di carbonio (CO2) e altri gas che si disperdono nell'atmosfera. Non potremo mai più bruciare un'altra volta lo stesso pezzo di carbone e trarne altro lavoro utile.

Questo è dovuto al fatto che la Terra, in termini termodinamici, è un sistema parzialmente chiuso, vale a dire che scambia energia con il sistema solare ma, con l'eccezione di qualche occasionale meteorite, non scambia materia in misura apprezzabile. Depositi analoghi potranno ragionevolmente accumularsi in un futuro periodo della storia geologica, ma per quel che ci riguarda, questo futuro è talmente lontano da essere irrilevante dal punto di vista del fabbisogno umano attuale. E' questo il motivo per cui chiamiamo i combustibili fossili fonti di energia non rinnovabile.

Lo stile di vita della nostra società si basa fortemente sull'utilizzo dei combustibili fossili, e sono molti i comparti la cui esistenza dipende dalla loro disponibilità e facilità di approvvigionamento, basti pensare alla produzione industriale di beni e ai mezzi di trasporto necessari per immetterle sul mercato. Un altro comparto responsabile del consumo di queste preziose risorse è quello relativo alla mobilità delle persone, concetto strettamente connesso all'autodeterminazione e al diritto delle persone di non essere vincolate a limiti spaziali, detto più semplicemente: la loro libertà di movimento.

mercoledì 29 settembre 2010

Intervista a Wolfgang Sachs

Vi riporto qui di seguito un estratto dell'intervista fatta da Andrea Bertaglio a Wolfgang Sachs e riportata sul sito del Movimento per la Decrescita Felice.

Parlando di traffico cittadino e considerando il fatto che Lei vive fra Roma e Berlino, ci può dire come è affrontato il discorso della mobilità nelle grandi città tedesche, vista la drammatica situazione di quelle italiane?

Non so se Berlino possa essere un buon esempio. Ci sono altre città in Germania che prenderei più in considerazione, come Monaco o Amburgo; fra le più piccole, Münster (città che conta più biciclette che abitanti, ndr), o Friburgo, esempi molto più interessanti di Berlino se si parla di mobilità. In queste città si cerca di ridare spazio alle proprie gambe, ossia a pedoni e biciclette. Questo significa sottrarre spazi alle automobili, e cercare di mettere a punto un sistema di trasporto pubblico attraente, interessante, funzionante, puntuale, trasparente, per rendere facile, confortevole - e non un’avventura - utilizzare il mezzo pubblico. Inoltre se uno vuole, i nuovi quartieri ad esempio di Amburgo o Friburgo sono stati costruiti in modo molto diverso, e creati per persone anche senza l’auto. Sono zone nelle quali l’uso dell’automobile viene molto ridotto.

Ci sono però in Germania realtà molto diverse: città in cui si usa molto la bicicletta e città nelle quali lo si fa meno. A livello nazionale la situazione però è a mio avviso abbastanza deludente, perché si cerca sempre di fare in modo di appoggiare l’industria automobilistica, e di conseguenza appoggiare la compravendita di macchine senza troppe condizioni ambientali. Non è cambiato ancora nulla riguardo allo stra-potere della lobby automobilistica tedesca.

Per leggere l'intervista completa andate qui.

martedì 28 settembre 2010

Carjacked

Con il termine carjacking ci si riferisce ad una forma di crimine il cui obbiettivo è il furto di un veicolo. Tipicamente il ladro si avvicina al legittimo proprietario mentre questi è al volante e, minacciandolo con un'arma, lo obbliga a scendere impossessandosi del mezzo. Il proprietario diventa così un carjacked, termine utilizzato per identificare la vittima di un'azione di carjacking.



"Carjacked - The culture of the automobile and its effects on our lives" è un libro scritto a quattro mani da Catherine Lutz e Anne Lutz Fernandez che propone delle semplici mosse per liberarsi dell'auto prima ancora che qualcuno ci obblighi a farlo. Seguendo i suggerimenti proposti all'interno del libro sarà possibile riscoprire il piacere che deriva dal riappropiarsi di quella parte della nostra vita che, senza che nessuno ci abbia mai obbligato, abbiamo deciso di sacrificare sull'altare del traffico, delle code snervanti, dello smog, del parcheggio selvaggio, dimenticando che lo scenario infernale che si presenta nelle nostre città non è un destino ineluttabile a cui non è possibile sottrarsi.

Una lettura piacevole contenente alcuni spunti per provare a cambiare le nostre abitudini con beneficio di tutti ma, in primis, nostro. Il libro può essere acquistato tramite Amazon a questo link.

Qui potete invece leggere un'intervista alle autrici.

lunedì 27 settembre 2010

Il tagliaerba a pedali!

Dal sito delle ciclofficine di San Salvario a Torino un'idea per rendere sostenibile l'hobby del giardinaggio e tenersi in forma!


La monorotaia a pedali

Un'idea davvero innovativa pensata da Shweeb Monorail Technology, un'azienda neozelandese. Sarebbe bello e divertente vederla realizzata nelle nostre città.